13 Lug Fluoro nel dentifricio: si o no ?
Fluoro nel dentifricio, si o no? Questa è la domanda che tutti si pongono quando devono scegliere il tipo di pasta dentifricia da utilizzare per la pulizia quotidiana dei propri denti. Negli ultimi anni, diversi ricercatori hanno espresso pareri contrastanti riguardo al ruolo che questo importante minerale ricopre per l’igiene dentale. In questo articolo cercheremo quindi di indicare alcuni benefici ed eventuali effetti collaterali che possono essere legati al consumo di fluoro.
FLUORO NEL DENTIFRICIO: POTERE REMINERALIZZANTE E RISCHI PER L’ORGANISMO
Il fluoro nel dentifricio fece la sua comparsa per la prima volta nel 1914, all’epoca alcuni scienziati avanzarono alcune rimostranze riguardo all’uso di questo minerale. Si tratta di un elemento chimico naturale contraddistinto da una forte carica negativa che lo rende particolarmente reattivo a contatto con altri elementi. Questa elevata capacità reattiva lo rende da un lato estremamente efficace per la rimineralizzazione dello smalto, e dall’altro potenzialmente dannoso per l’organismo se ingerito in grandi quantità.
CHE COS’È LA FLUOROSI DENTARIA
In ogni caso è anche opportuno sapere che la concentrazione di fluoro nel dentifricio è normata per legge: per i bambini dai 3 ai 6 anni questa non deve mai superare i 500 pm, mentre negli adulti la dose giornaliera consigliata può variare dai 1200 ai 1800 pm. E’ bene dunque evitare l’utilizzo di dentifrici al fluoro nei bambini al di sotto dei 3 anni di età in quanto sono naturalmente portati a ingerire ogni cosa e al tempo stesso sono soggetti a forte rischio di fluorosi. La fluorosi dentaria è il primo sintomo di eccessiva assunzione di fluoro nei bambini piccoli e si manifesta attraverso l’ipomineralizzazione dello smalto dentale. Per avere maggiori informazioni sui rischi legati alla presenza di fluoro nel dentifricio potete rivolgervi al nostro studio dentistico. Saremo felici di rispondere alle vostre domande e curiosità.
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